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MENSCEVICHI
(1903-1917). Esponenti della corrente minoritaria del Partito operaio socialdemocratico russo, costituitasi nel 1903. Capeggiati da Martov, al congresso di Londra del Posdr (1903) entrarono in contrasto con i bolscevichi sulla questione dell'organizzazione del partito: mentre il gruppo di Lenin voleva un organismo fortemente centralizzato e formato esclusivamente da rivoluzionari professionisti, i menscevichi preferivano un'associazione più larga e libera. La rivoluzione del 1905 evidenziò una fondamentale divergenza fra le due correnti in merito alla strategia rivoluzionaria. In contrasto con lo schema proposto da Lenin, i menscevichi traevano dall'analisi marxiana dello sviluppo sociale e dal riconosciuto ritardo della Russia la conclusione che il carattere della rivoluzione poteva essere soltanto democratico e borghese: la rivoluzione avrebbe dovuto dare il potere alla borghesia in una società capitalistica, all'interno della quale il proletariato sarebbe cresciuto numericamente e politicamente. Dopo la vittoria dei bolscevichi nel 1917, molti esponenti menscevichi emigrarono a Berlino dove fondarono un centro di opposizione antisovietico.
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